Il grande e potente Oz


Quando vai a vedere questo genere di film ti aspetti un po' che ti ricordino quei bei cartoni che la Disney faceva quando eri piccolo. Magari non tanto bello quanto un 'Gli Aristogatti' o un 'Fantasia 2000' (no, non esageriamo!), ma comunque piacevole.  E invece, quando uscirai dal cinema, le uniche parole che pronuncerai saranno 'anche' e 'meno', esattamente in quest'ordine.


James Franco è sin dall'inizio sullo schermo, il che è un bene. Voglio dire, un bel manzo come Franco potrebbe anche stare ore a parlare di rape e fagioli sullo schermo e i miei ormoni ne uscirebbero comunque provati. Quindi potremmo anche riuscire a non notare le sue espressioni e mossette a dir poco imbarazzanti.


Ma invece, parliamo di Michelle? La Williams - che per me resterà sempre la bad girl di Dawson's Creek - tutta in tiro, come se avesse un bastone in culo, è davvero poco credibile. C'è poco da fare, è molto più adorabile nei panni della ragazzaccia. Ma per la fine del film la maggior parte di noi se ne sarà fatto una ragione, cominciando a pensare che si sia fatta di metadone.


Poi arriva quel momento che tutti aspettavamo: Mila Kunis e Rachel Weisz. Ed è qui che cominci a chiederti se la scena lesbo de 'Il Cigno Nero' si potrebbe riproporre con la Weisz. Se non nel film, nel tuo cervello è sicuramente possibile.


Evanora e Theodora sono chiaramente le più bone. E lo sono perché esiste una tacita regola, in questo genere film, per cui le cattive devono sempre sembrare possibili aspiranti pornostar. E la cosa non ci dispiace.


Posso dire una cosa in difesa di questo film: è stato pensato come un prequel al nostro amato 'Il mago di Oz' e non come un remake. Quindi non dobbiamo per forza confrontarlo al suo famoso precursore. Ma continueremo comunque a farlo, perchè ci piace essere cattivi. 
Il film lo salvo solo perchè è un po' meglio di Alice in Wonderland... e soprattutto per disperazione.


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