Dopo un'attenta lettura del famosissimo libro di F. Scott Fitzgerald e dopo aver recuperato il film del 1974 con Robert Redford e Mia Farrow, noi di Vogue Wasabi ci rechiamo al cinema prontissimi a goderci quello che sarà definito, ne siamo sicuri, uno dei film dell'anno.
Il problema principale nell'affrontare la storia, o ciò che dovrebbe essere il filo portante di tutto il libro, è che si tratta di una vicenda d'amore ben lontana da avere il solito, melenso, lieto fine.
Molti hanno accusato il film di essere troppo vuoto e non ci stupisce più di tanto sentirlo dire. È così, è esattamente così che nasce la storia, ed è esattamente così che dovrebbe essere, a mio parere, affrontata sullo schermo. E se proprio non dovesse convincere la regia di Baz Luhrmann ci sono, come premio di consolazione i costumi sfarzosissimi, le scenografie da sogno e innanzitutto la colonna sonora.Colonna sonora che vi consiglio anche se non siete interessati al film (la trovate facilmente su Spotify). Tra Florence, Lana Del Rey, Fergie, Gotye e altri nomi famosissimi, ci vien voglia di vivere dentro il film e ballare tra le piscine, i meravigliosi abiti in paillette e i fiumi di champagne.
Il personaggio che più si fa notare, nonostante la piccola parte che recita nella pellicola, è Jordan Baker, interpretata da una sorprendente Elizabeth Debicki, al suo secondo ingaggio, dopo 'A Few Best Men' (in italia 'Tre Uomini e una Pecora').
Molti hanno accusato il film di essere semplicemente un remake del Moulin Rouge che portò Luhrmann alla fama mondiale. E seppure è doveroso ammettere che i due film hanno diverse caratteristiche comuni, bisogna anche aggiungere che il regista ha stavolta evitato di rendere la storia d'amore troppo angosciosa. Fino ad arrivare al finale di sicuro più vicino all'animo sdolcinato e tragico del regista. Ma tutto ciò viene facilmente superato con una scelta degli interpreti assolutamente impeccabile.
La vuotezza del personaggio di Carraway, per esempio, è perfettamente incarnata in Tobey Maguire, ormai abituato a questo genere di ruoli. Leonardo Di Caprio poi prende i panni del misterioso J. Gatsby meglio, a mio dire, di quanto aveva fatto nel '74 Robert Redford.
È un film che piace visivamente ma può deludere dal punto di vista dei contenuti e dello sviluppo dei personaggi. Ma ci piace pensare che sia esattamente così che Fitzgerald si sarebbe immaginato il suo romanzo.
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