The Deep Blue Sea


Oggi parliamo di un film serio. Si, uno di quelli impegnativi che guardi solo quando il tuo gatto è sdraiato col muso triste accanto a te, dopo aver mangiato l'intera crostata che avevi lasciato sul tavolo a raffreddare.Il film è infinitamente british e si chiama 'The Deep Blue Sea', anno 2011 di Terence Davies. Ho trovato nel film in questione diversi lati positivi e un solo punto debole.E cominciamo proprio col tallone d'Achille, giusto per toglierci il pensiero. È un film pesante o qualcuno potrebbe addirittura dire noioso. È lento, lento da morire, lento che tra una battuta e l'altra, tu e il tuo gatto avete finito una partita a briscola (ma anche un intero torneo volendo).


E seppure aver smontato un film tanto profondo in poche righe mi ha provocato uno strano piacere quasi sadico, provo a tesserne, nei limiti del possibile, le lodi.L'atmosfera creata dal regista è infinitamente artistica, pittorica al massimo, con giochi di luce gradevolmente suggestivi. La storia, benchè si limiti a riprendere il vecchio motivo del triangolo amoroso marito-moglie-amante, è abbastanza accattivante. E sia Rachel Weisz che Tom Hiddleston (che per me è Locki, a buon intenditore poche parole) danno al pubblico una delle loro migliori interpretazioni, degna dell'origine teatrale del soggetto. Infine le atmosfere anni Cinquanta sono ricreate splendidamente. Ma diciamoci la verità, quando vedi un film inglese, non lo vedi perché è bello o interessante, lo vedi solo perchè sei dipendente da quel loro perfetto accento britannico!


Dunque se riuscirete a sopportare i soliti profondissimi e laceranti discorsi sull'amore per un'ora e mezza, potreste anche riuscire a farvi piacere un bel po' questo film. Lascio a voi l'ultima parola.

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